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Come si muove un serpente?

Il dizionario definisce “serpeggiare” come “muoversi o estendersi con il movimento di torsione di un serpente.”Questa è una definizione abbastanza ambigua se si tiene conto che i serpenti mostrano fino a quattro diversi meccanismi (o tipi) di movimento:

  • Serpentina: il movimento più caratteristico e quello che consente loro di muoversi alla massima velocità. Il serpente avanza come un’onda, attraverso un movimento sinusoidale del suo corpo.
  • Fisarmonica o fisarmonica: il serpente forma volute o torsioni con il suo corpo che si contrae e si espande successivamente come una molla o una fisarmonica, spostandosi da un punto di ancoraggio o impulso all’altro.
  • Spostamento laterale o sidewinding: tipico delle specie che abitano il deserto (ed in particolare il serpente a sonagli sidewinder). Il serpente forma onde verticali per ridurre al minimo le aree di contatto con la superficie rovente e in questo modo si muove lateralmente.
  • Rettilineo: questo meccanismo è stato recentemente svelato ed è l’unico che non si adatta alla definizione iniziale, dal momento che il serpente striscia in linea retta con il suo corpo allungato. È tipico della specie più grande e voluminosa in quanto permette loro di accedere alle strette tane della loro potenziale preda.

Il particolare movimento di questi rettili ha ispirato il gioco dei serpenti ondulati:

Posiziona il corpo del serpente sulla griglia. I due quadrati neri puntano alle due estremità del corpo. Il serpente si estende su tutta la linea da un quadrato all’altro, verticale o orizzontale (ma non diagonale). Può occupare ogni quadrato solo una volta e il serpente non può toccarsi in nessun punto. I numeri ai margini indicano i quadrati occupati dal serpente in quella riga o colonna.

Il movimento meno conosciuto

Prima di scoprire le soluzioni, ci informiamo un po ‘ di più sull’ultimo e più sconosciuto dei meccanismi di movimento dei serpenti, quello rettilineo. Fu descritto ed esaminato per la prima volta dall’erpetologo H. W. Lissmann nel 1950, che pose l’ipotesi che questo tipo di movimento fosse ottenuto attraverso l’azione combinata dei potenti muscoli del serpente e della sua pelle, flessibili e sufficientemente “sciolti” da permettergli di andare avanti senza piegarsi.

Ma è stato solo pochi mesi fa che il meccanismo interno che consente ai serpenti di andare avanti è stato completamente svelato. Bruce Jayne, professore di biologia presso l’Università di Cincinnati e uno dei maggiori esperti mondiali sulla locomozione di questi rettili, è riuscito a spiegare come i serpenti possono gattonare in linea retta, in uno studio e un’analisi esaurienti pubblicati a dicembre 2017.

Jayne ha verificato che, man mano che il serpente avanza, la pelle della zona ventrale si flette molto più della zona dorsale. Le squame ventrali agiscono come le tracce o il battistrada di un pneumatico, fornendo trazione contro il terreno mentre i muscoli costocutanei, che vanno dalle costole alla pelle della schiena, spingono lo scheletro in avanti, all’interno della manica che costituisce la pelle, che trascinano contemporaneamente. Questo crea un movimento fluido in cui la colonna vertebrale si muove ad un ritmo costante, che impedisce di doversi piegare.

Risposta:

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