John Locke
Aquila
Nell’autunno del 1652 Locke, relativamente tarda età di 20 anni, è entrato Chiesa di Cristo, il più grande dei college dell’Università di Oxford e la sede della corte di Carlo I, durante le Guerre Civili. Ma i giorni monarchici di Oxford erano ormai alle spalle, e i seguaci puritani di Cromwell riempivano la maggior parte delle posizioni. Cromwell stesso era cancelliere, e John Owen, ex cappellano di Cromwell, era vice-cancelliere e decano. Owen e Cromwell sono stati, tuttavia, preoccupati di ripristinare l’università alla normalità il più presto possibile, e questo in gran parte riusciti a fare.
Locke in seguito ha riferito di aver trovato il curriculum universitario a Oxford noioso e poco stimolante. Era ancora in gran parte quella dell’università medievale, concentrandosi su Aristotele (in particolare la sua logica) e in gran parte ignorando importanti nuove idee sulla natura e le origini della conoscenza che erano state sviluppate negli scritti di Francis Bacon (1561-1626), René Descartes (1596-1650) e altri filosofi naturali. Anche se i loro lavori non erano sul programma ufficiale, Locke li stava presto leggendo. Si è laureato con una laurea nel 1656 e un master di due anni più tardi, circa il tempo in cui è stato eletto uno studente (l’equivalente di fellow) di Christ Church. A Oxford Locke preso contatto con alcuni sostenitori della nuova scienza, tra i quali il Vescovo John Wilkins, l’astronomo e architetto Christopher Wren, i medici Thomas Willis e Richard Inferiore, il fisico Robert Hooke, e, più importante di tutti, l’eminente filosofo naturale e teologo Robert Boyle. Locke ha frequentato corsi di iatrochimica (l’applicazione precoce della chimica alla medicina), e in poco tempo stava collaborando con Boyle su importanti ricerche mediche sul sangue umano. La medicina d’ora in poi doveva svolgere un ruolo centrale nella sua vita.
La restaurazione della monarchia inglese nel 1660 fu una benedizione mista per Locke. Questo portò molti dei suoi collaboratori scientifici a tornare a Londra, dove presto fondarono la Royal Society, che fornì lo stimolo per molte ricerche scientifiche. Ma a Oxford la nuova libertà dal controllo puritano incoraggiato il comportamento indisciplinato e gli entusiasmi religiosi tra gli studenti universitari. Questi eccessi portarono Locke a diffidare dei rapidi cambiamenti sociali, un atteggiamento che senza dubbio rifletteva in parte la sua infanzia durante le guerre civili.
Nel suo primo lavoro politico sostanziale, Two Tracts on Government (composto nel 1660 ma pubblicato per la prima volta tre secoli dopo, nel 1967), Locke difese una posizione molto conservatrice: nell’interesse della stabilità politica, un governo è giustificato nel legiferare su qualsiasi questione di religione che non sia direttamente rilevante per le credenze essenziali del cristianesimo. Questo punto di vista, una risposta alla minaccia percepita di anarchia poste da differenze settarie, è stato diametralmente opposto alla dottrina che avrebbe poi esporre in due Trattati di governo (1689).
Nel 1663 Locke è stato nominato senior censore in Christ Church, un posto che gli ha richiesto di supervisionare gli studi e la disciplina degli studenti universitari e di dare una serie di conferenze. I Saggi risultanti sulla legge della natura (pubblicati per la prima volta nel 1954) costituiscono una prima dichiarazione delle sue opinioni filosofiche, molte delle quali ha mantenuto più o meno invariato per il resto della sua vita. Di questi, probabilmente, i due più importanti sono stati, in primo luogo, il suo impegno per una legge di natura, una legge morale naturale che sostiene la correttezza o torto di tutta la condotta umana, e, in secondo luogo, la sua sottoscrizione al principio empirico che tutta la conoscenza, compresa la conoscenza morale, è derivato dall’esperienza e quindi non innata. Queste affermazioni dovevano essere centrali nella sua filosofia matura, sia per quanto riguarda la teoria politica che l’epistemologia.
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