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Jehu

Jehu, ebraico Yehu, re (c. 842-815 ac) di Israele. Era comandante di carri per il re di Israele, Acab, e suo figlio Ioram, sulla frontiera di Israele, di fronte a Damasco e Assiria. Acab, figlio del re Omri, fu infine ucciso in una guerra con l’Assiria; durante il dominio di Ioram, Ieu accettò l’invito del profeta Eliseo, successore di Elia, a guidare un colpo di stato per rovesciare la dinastia di Omri (II Re 9-10). Il partito profetico, guidato da Eliseo, era un vecchio avversario della casa reale, come dimostrano le storie di Achab ed Elia (I Re 17-19). Re Omri aveva costruito Samaria, e, grazie ad un’alleanza con i Fenici, lui e Acab aveva portato il regno del nord al culmine della sua forza economica, politica e militare. Questi progressi sono venuti, tuttavia, a un prezzo di sincretismo religioso e polarizzazione socioeconomica i profeti considerato fatale per il futuro religioso e umano della comunità.

La rivolta di Jehu, che estinse la dinastia di Omri (tra cui Jehoram e la moglie di Achab, Jezebel), ebbe luogo in un momento in cui la dinastia era già in declino. Il narratore in II Re è chiaramente a favore di Jehu; il suo entusiasta recital dei dettagli raccapriccianti della morte di Jezebel (9:30-37) specchio l’élan di una guerra santa. Entro un secolo il profeta Osea citerà il bagno di sangue a Izreel, capitale del regno settentrionale di Israele, come motivo per l’imminente fine del regno (1:4-5). Il successo di Jehu pose fine all’alleanza fenicia e lo spirito di fanatismo rese impossibile il suo rinnovamento. Israele da solo non era all’altezza delle incursioni di Salmeneser III, re d’Assiria, che si spostò verso ovest nell ‘ 841 a.C., investendo Damasco ed esigendo tributi sia dalla città di Izebel, Sidone, sia da Ieu. La seconda scena del famoso Obelisco nero nel British Museum mostra Jehu che rende il suo omaggio davanti al grande re.